con gioia ripropongo questa poesia che è stata decretata finalista al concorso di Gioachino Belli a cui ho partecipato grazie a poetichouse . ringrazio chi lo ha segnalato:-)
Davanti questo fiume
inquietante nella sua immobilità
che si riflette in un cielo
senza vento
senza voce
senza rumori
apro la mente
e attraverso gli archi del ponte
che solitario
si lascia lambire dall’acqua
E volo battendo piano le ali
al ritmo di questa tristezza
che mi si riflette negli occhi
La mia anima si specchia
sulla superficie umida d’argento
e sono il fiume
e il cielo
e il ponte
che come spugna assorbo
quel silenzio irreale
che paralizza il volo
E in lento cadere
penetro la mia tristezza
senza muovere goccia
che nessuno si accorga
che adesso sto piangendo..