PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 25/07/2002
Giravo la città con sguardo attento
con gli occhi curiosando in ogni anfratto
cercando dei ricordi dell’antica civiltà
quando un’acuta voce di sobbalzo mi distolse:

“Udite udite, gente!
La centrale a carbone
creerà posti di lavoro”.

La mente, veloce
nel tempo addietro corse
perché quella frase mi ricordava……

UNA STORIA GIA' SENTITA

Quella del carbone è una vecchia storia
…un racconto antico, già sentito

è quella del ricco e il poveraccio
dell’umile e il potente

è quella del debole affamato
che gli viene offerto il pasto
nel piatto sporco, insudiciato

a tal punto insozzato
che il cibo
con la melma si confonde

Ma il povero
dalla fame preso
ad occhi chiusi
quel boccone ingoia con pudore
….bevendo le sue lacrime

A mangiar nel sudicio costretto
per i morsi della fame dentro
contento che, per adesso
il giorno l’ha sfangato

…l’umile ignora
il caro prezzo
del boccone amaro

Bambini, anziani ed ammalati
di loro la salute
non ha il prezzo
di un posto di lavoro
si promesso

  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)