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Pubblicata il 08/12/2007
Incendi di tramonti dai colori accesi e forti
come la voglia di venirti a cercare
al di là di questo mare.

C’è un limite alla lontananza
e la tua solitudine è diventata
il mio tormento.

Ostacoli inaspettati i nostri destini,
accomunati dal bisogno d’esserci dentro
insieme.

Raggi di sole sfiorano il mio viso
e ti sono accanto
implorandoti con i miei occhi
d’esser sincero,
ma la tua voce ha il suono di chi dice ciò che non pensa.

Il mio cuore vorrebbe battere ancora per te
ma è pieno di fredda neve
e la mia anima è gelata.
A fatica trascino il mio malessere
scontando una pena senza colpa.

Vivo per l’istante in cui il mio viso sfiorerà il tuo
nel profondo desiderio d’essere
crepuscolo e tramonto
luce e buio
acqua e fuoco
sentinelle immortali del nostro intimo legame.


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Emozionante questo incedere nel malessere del distacco lasciando agli elementi il compito di vegliare...
Un grrrrande ciao
Cesare

il 09/12/2007 alle 09:05

Ciao Cesare..grazie..sei il mio primo commento del mattino..e tia uguro una buona giornata!
Ciao
Klavier

il 09/12/2007 alle 09:06

Una lirica intensa e accesa dai colori dell'amore e del Sole. Che tramonta, ma ritorna.
L'attesa della Notte per il nuovo giorno, è intrisa dellaluce fredda delle stelle, come i ricordi.
Er

il 09/12/2007 alle 22:56

Grazie nemoprofeta....
grazie per la bella analisi della mia poesia.
Un caro saluto
Klavier

il 10/12/2007 alle 14:00