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Pubblicata il 27/11/2007
Se non ho fatto tutto per voi
che io sia smembrata
come antico romano parricida.
Ho passato mille porte
vagando per antri bui
con il freddo della paura,
ed ora che intravedo la luce
non ho il conforto delle vostre carezze.
Mutilata degli affetti
l’anima mia muta e dolente.
Eppure c’ero io intorno a voi
a crearvi giorno dopo giorno.
C’ero io ad accogliere
le vostre lacrime
e le vostre insonnie,
a sfamarvi il corpo
e l’anima.
La rabbia vi ottenebra,
vi offusca il giudizio,
giudici implacabili
avete già emesso la sentenza
e appicata la pena:
l’esilio.
In un luogo privo d’amore.
Mi aggiro per spazi e per tempi
che non riconosco,
non senza di voi.
Piccole mani piccoli piedi
che baciavo felice,
forse vi ho sognato,
forse non siete mai esistiti.

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è un grido che raccolgo nel cavo delle mie mani

per consolarti di tanto doloroso abbandono

"Mi aggiro per spazi e per tempi
che non riconosco,
non senza di voi."

si, quando ti mancano i figli intorno sembra che nulla mai sia esistito...se poi sono ingrati come iene...la ferita che ti hanno inferto è ancora più bruciante...
un abbraccio..troverai la mia poesia Voci Lontane...risuonante della stessa solitudine...forse meno disperata della tua...ma soltanto un pochino...ciao ti abbraccio forte. anna

il 27/11/2007 alle 12:21

che tristezza!
liz

il 28/11/2007 alle 14:51

la tua poesia è bellissima. scrivi così bene. a volte mi sento così piccola di fronte a tanta capacità. un caro saluto Flavia

il 06/12/2007 alle 15:42