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Pubblicata il 26/10/2007
Cammino,
seguita dai miei passi,
e non mi accorgo di rotolare
in posizione fetale.

Laggiù,
sull'orizzonte ormai sfumato,
granelli di sabbia
frantumano il mio viso.

Sul bagnasciuga di questa vita
scelgo l'onda più fragile
e le affido un pensiero,
in questa sera d'inizio estate,
si è già spenta l'illusione
in un abbagliante granello di sabbia
che solo il vento può stringersi al cuore.

Prezioso crepuscolo
di una sera d'inizio estate.
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Molto bella questa poesia cosparsa di delicatezza di sogni e di illusioni (affidare il pensiero all'onda più fragile) è la cosa più ingenua e più bella che possa esistere. Complimenti e un caro saluto da Giorgio.

il 27/10/2007 alle 00:19

Grazie per averla letta!

Ciao ciao...

nia

il 29/10/2007 alle 10:50