Allora dunque... Prendi alcuni frammenti dei raggi di luna che si cristallizzano nell'aria sottozero di novembre mentre cadono sul mantello dei gatti (meglio se neri (i gatti)), sminuzzali bene e mischiali alla polvere lasciata sugli avambracci dalla sensazione di familiare abbandono rubata dagli occhi di un estraneo che fugge immobile fuori dal finestrino di un treno al tramonto. Poi diluisci il tutto in un brik di estathè. Manda giù a gran sorsate alle 23:45 esatte ed attendi 67 secondi. Premurati di avere a portata di mano un foglio ed una matita rossa. E resta vicino ad una toilette, che stimola la diuresi...
ok.
ok.
tali dolcerie mi creeranno dipendenza.
spingendomi/obbligandomi a
scriverescriverescrivere in attesa di dolcemiele.
Oh sì w Marinetti!
W il futurismo!
Adesso sto leggendo Soffici.
Teniamo in vita le cose belle, dai!