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Poesie presenti nella categoria: Alieni

Le Poesie Pubblicate Oggi

Pubblicata il 16/03/2025
Ci sono le persone brave, bianche d’amore
e quelle cattivelle tutte nere.
io sono nero e odio. E’ capitato, apparso
neanche conoscevo questo colore dentro
ma con due conti fatti è uscito fuori.
e’ interessante forse più della luce, e meno bello
lo smino al mare mentre mi lavo i piedi
è mio soltanto, sincero
non gira armato, non rapina banche, non vuole niente
lo tengo d’occhio, esiste, fa male sottilmente
e prima o poi, se vorrà il tempo, capirò perché.
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Ciao, complimenti. A dopo

il 16/03/2025 alle 17:37

Le Poesie Pubblicate ieri

Hanukkiah
Pubblicata il 15/03/2025
Tornano Sabra e Chatila
sono ancora forti.

alla fine del mare si apre
un lavacro
la moschea s’inchina
al mattone della propria terra.

un silenzio negato spera
prega
una conchiglia
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la proposta di pace fatta all’Ucraina, mi ha portato nel timore e nel ricordo di ciò che avvenne nei campi di Sabra e Chatila. In un giorno dove si auspicano progetti comuni e idealmente una difesa che segni solo confini, il pensiero è andato senza distinzione di credo, di tempo o luogo, dalle cose alla coscienza. Nella luce di ogni giorno, in un silenzio di riposo, nel libertà di culto, nella propria terra.

il 15/03/2025 alle 19:14

Le Poesie Pubblicate Nell'Ultima Settimana

Pubblicata il 11/03/2025
Velate lusinghe illudono pace
espliciti insulti vari tumulti
ingiurie svelate nell’incuria
sulla terra la gente per terra

minacce nucleari sui cellulari
ricatti vili da folli miliardari
e le folle stanno a guardare
ombrelli nucleari volano in cielo

scie di sangue semina l’odio
subiscono offese genti indifese
democrazia e solidarietà svanite
libertà e pace evaporate.
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bravo piaciuta :-)

il 13/03/2025 alle 10:43

Le Poesie Pubblicate Nell'Ultimo Mese

Finale Anti-Eroina
Utente eliminato
Pubblicata il 15/02/2025
la cosa che più mi colpisce
una nave spaziale fantasma
con ingresso libero a poche persone
un ingresso a poeti naif
dalle pentole suonate
ma dalle parole nel cuore
occhio, occhio cari lettori
non prendete
troppo sul serio ciò che scrivo.
più semplice si scrive
più nuovi mondi si conquistano
specialmente quando dal cielo
non piovono siringhe
ma una pioggia adatta
a tutti gli ombrelli.

11-04-2018

questi versi li scrissi pensando a conoscenti che si sono uccisi con l'eroina, una morte che ho sempre odiato e tenuta alla larga.
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Le Poesie Meno Recenti

Nuovi Canti Millenari - 8 -
Pubblicata il 23/02/2015
Il Barone Piovasco di Rondò intimò al figlio di mangiare le lumache
ma il piccolo si rifiutò ostinatamente di mettere in bocca anche uno solo
di quei viscidi pezzettini di carne perché gli facevano orrore

è decisa a cambiare vita Mamma Roma e non sa come fare
ma un giorno il suo protettore convola a nozze e lei finalmente libera
lascia le compagne di vita e pensa a rifarsi una nuova esistenza

così Cosimo si arrampicò per ripicca sui rami di un albero del giardino
e giurò di non tornare mai più sulla terra anche se il padre barone
cercò in tutti i modi di fargli cambiare idea e riportarlo a casa

così compra un carretto di verdure e tutti i giorni in un mercato
vende la merce con bravura e disponibilità e con le proprie buone
maniere si crea una clientela affezionata dalla sua gentilezza

spostandosi sui rami degli alberi Cosimo esplorò nuovi territori anche
molto lontani dal giardino della propria magione e così venne
a conoscenza di situazioni e circostanze del tutto nuove e imprevedibili

ha un figlio Mamma Roma, Ettore, sul quale rovescia tutte le speranze
per riscattare la propria condizione e sogna per lui un lavoro
rispettabile che possa affrancarla dal proprio passato di prostituta

un giorno Cosimo s’ imbatte in un tale uno stranissimo personaggio
che si rivelerà esser stato un brigante ma che ora ormai invecchiato
vuole soltanto vivere serenamente e in pace gli ultimi anni della propria vita

ma il figlio viene irretito da una compagnia di sbandati borgatari
e compie piccoli furti anche perché s’invaghisce di una ragazza più
vecchia di lui ed è appunto per amore di lei che si compromette

intanto Cosimo cresceva in saggezza e ovviamente anche in età e le nobili
ragazze del borgo attratte dalla sua strana storia lo frequentano e non
si pongono problemi ad intrattenersi tranquillamente sopra gli alberi

allora Mamma Roma chiede aiuto ad una vecchia amica e le chiede di
sedurre il figlio sperando così di fargli dimenticare quella ragazza e
per di più convinta che la cosa vada in porto gli regala una moto

ma Cosimo ha in mente Viola un antico amore della propria infanzia e quando
il destino la rimette sulla sua strada prova una grande felicità ricambiata
perché anche Viola non si pone problemi si salire sugli alberi con lui

quando tutto sembra andare per il meglio ricompare nella vita
di Mamma Roma il bastardo protettore di un tempo che stufo della
monotona vita di famiglia la induce di nuovo alla vita notturna

ma Viola non è fedele alle profferte d’amore di Cosimo e
ritornando sulla terra non disdegna le attenzioni di altri spasimanti
frivoli ma anch’essi blasonati e quindi degni di attenzione

altrimenti avrebbe spifferato al figlio l’ attività antica della madre
così disperata ed affranta Mamma Roma è costretta ad accettare
di notte prostituta e di giorno impareggiabile venditrice di verdure

il tempo passa inesorabilmente e Cosimo invecchia e lasciati alle spalle
gli amori giovanili non scendendo mai sulla terra fa esperienza di
nuove avventure i contadini lo rispettano e la sua fama cresce a tal punto

ma il destino è crudele perché la ragazza di cui si invaghì Ettore gli
rivela il mestiere della madre e così rientra nel giro dei borgatari
finché viene arrestato e portato in galera dove si ammala gravemente

che lo stesso Napoleone lo vuole conoscere degnandolo di una propria
visita ma Cosimo ormai vecchio e sempre più debilitato per sfuggire
ad un prete che avrebbe voluto dargli una benedizione salì sui rami

portato nella infermeria del carcere riceve la visita della disperata madre
che vede fallire così miseramente tutti i suoi sogni e davanti alla morte del
figlio tenta il suicidio ma viene fermata in tempo sul bordo della finestra

più alti dell’ albero su cui si trovava e proprio in quel momento passa
nel cielo una mongolfiera e Cosimo si aggrappa ad una cima penzolante
così scompare all’ orizzonte senza aver mai più rimesso piede sulla Terra

e Mamma Roma con negli occhi una disperazione inenarrabile desiste
dai propositi suicidi e sorretta dagli amici con le lacrime che le velano
la vista vede dalla finestra la cupola della basilica di San Giovanni Bosco.
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Una prosa speciale.. un racconto trionfale! Visione Musicale! Sir Morris

il 23/02/2015 alle 12:56

Sono rimasto senza fiato altalenando fra le tue prose, un applausone clap clap clap piu' lungo clap clap clap ,un salutoneeeeeeeeeeeeeee

il 24/02/2015 alle 17:05

Quando buone letture e buona scrittura si incontrano...prendono vita canti millenari. Letti e apprezzati Rom. Arlette.

il 28/02/2015 alle 15:03

Ingredienti indispensabili per una pseudo leggenda molto interessante e simpatica.

il 21/03/2015 alle 18:41