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Pubblicata il 15/05/2007
Davanti ad uno specchio che non diceva il vero
per anni
ho creduto che il mio sorriso sulle tue labbra non si sarebbe mai spento
ed invece all’improvviso
tutto è finito come un libro mai scritto.

Davanti ad una televisione in bianco e nero
con un diamante nel bicchiere
vivo di ricordi e muoio dentro una fotografia
la tua
quella dove sorridevi e non pensavi al niente
prima che il niente pensasse a te.

Raccolgo colori da una vetrina dipinta di gente
senza sapere qual è il mio
ma cercando quello dei tuoi occhi
chiusi su di me
ed aperti su un mondo che non m’appartiene
mentre il sangue mi brucia nelle vene
e la mia rabbia
cresce alla svelta come l’erba bagnata.

Anche se è l’ultima cosa che voglio sapere
dimmi quale parte del mondo ha fortuna di vederti sorridere,
su quale muro sbatti la faccia
e chi ha la libertà di chiamarti testarda,
dimmi che lingua parlano i raggi del sole che ti svegliano,
a chi la mattina prepari il caffè
e su quali labbra anche senza zucchero è comunque dolce,
dimmi se chiami vita quella che ti obbligano a vivere
e cosa ti dà la forza di rialzarti ogni volta che cadi
per poi sbocciare come un fiore in un campo minato.

Ora che ti muovi dentro un altro abbraccio
e su di un corpo che non è più il mio
dimmi se mi ricordi con gioia
o è più forte il dolore d’avermi perso
ogni volta che ti guardi allo specchio.
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Se hai bisogno di parlare......

il 15/05/2007 alle 10:24