Le tue promesse ancora ben ricordo
tra i fiori di lillà sancisti accordo
che adesso vengo tosto a reclamare

Nel pollo cotto, dicesti, deve andare
il rosmarino verde in indorato ramo
col burro, alloro e tanto pepe nero

Sul pesce suggeristi molto aglio
prezzemolo pomodoro e po’ di tiglio
(che non amai) lo feci con sospetto

Ma quando chiesi a te un bel rametto
di foglie verdi e qualche fiore blu
disperata: “Non si addice col menù”

mi rispondesti fuori dal balcone
Allora andai a vedere nella lista
e lessi proprio bene: rea salvia

Per cucinare il brasato di maiale
occorre la cipolla, burro e sale
olio abbondante, un po’ di pepe

la corda per legarlo e poco vino
ma poi c’è scritto in un angolino:
"Con molta salvia è la morte sua!"

E invece da vigliacca quale sei
al posto tuo mandasti il rosmarino
Le foglie blu ce l’ha ma, poverino,

lo avevo adoperato per il pollo.
Mi hai fatto pervenire il torcicollo
cercando di levarti qualche foglia

E adesso che l’ho fatto, quella voglia
m’è passata: preparo un finocchietto
un’insalata e brindo a te pianta…

Delicata che l’aria inondi di profumi
audaci , capaci di lasciare estasiato
i gusti raffinati delle nari e del palato

Poichè non eri salvia da cucina
ma Salvia divinorum del Mexico
già semi-regalata da un amico

E’ messa tra le piante degli aromi:
effetti allucinanti estasia e dona
ma dopo masticata non perdona

Ci fai vedere tante cose strane:
mi sembra di volare sopra il mare,
avere tante amiche accanto a me

Ma adesso m’hanno detto che è illegale
allora preferisco un buon caffè
dopo il brasato e il vino rosso, ahimè