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Poesie presenti nella categoria: Formule magiche

Le Poesie Pubblicate Oggi

Colate d’Oro Fuso
Pubblicata il 26/04/2025
Colate d’Oro Fuso

È una pagina carnosa,
quella del multiverso
di strati e dimensioni
adiacenti o sovrapposte,
come le pieghe ondose
di un lenzuolo sfatto
nel Big Bang di Eros.

sono curioso di sentire
il suono di quel gemito
che accompagna a caldo
l’esplosione oblunga
della genesi di stelle
nell’energia che le accende
a diventare materia.

con quel suono grave
dipingerei la mia sinfonia,
un Inno alla Gioia!
(Senza plagio)
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cosmico esodo di lucenti visioni. sempre originale.

il 26/04/2025 alle 21:46

Grazie Mister! Buona notte!

il 26/04/2025 alle 23:10

Le Poesie Pubblicate Nell'Ultima Settimana

Irraggiamento e Induzione
Pubblicata il 22/04/2025
Irraggiamento e Induzione

guidami,
questa notte,
o Virginia,
nei territori perduti
di Ophiuco la rossa,
sui sentieri più ombrosi
della luce dell’io.

le tue parole
telecomandano
l’esplosione metabolica
dei mondi sovrani,
pianeti e galassie
vulcani mai spenti
in nuove Pompei.

la notte sarà
chiara come il giorno,
e il giorno buio come la notte.
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Fascino intellettuale io scorgo!

il 22/04/2025 alle 23:01

E lei scorge bene Mr Sir Duke of Morris! ;-) thank you!

il 22/04/2025 alle 23:07

La poesia Irraggiamento è induzione si presenta come un viaggio visionario, ma non nel senso astratto o puramente mistico: il suo cuore pulsante è il desiderio, la forza primordiale dell’eros. È un sogno — o forse un delirio lucido — in cui la figura di Virginia, più che guida spirituale, è presenza carnale e simbolica, una musa che incendia. I “territori perduti di Ophiuco la rossa” non sono soltanto luoghi cosmici, ma spazi interiori dimenticati, dove la passione, come i vulcani citati nel testo, non è mai stata spenta. Virginia non parla: comanda. Le sue parole non sono solo voce, ma impulso, detonazione. E ciò che si scatena è una “esplosione metabolica”, qualcosa che ha a che fare con il corpo, con il sangue, con la vita che pulsa e si trasforma. Pompei ritorna come immagine potente: non solo tragedia, ma anche memoria fissata nel fuoco. La città sommersa dalla lava diventa metafora di un'esperienza erotica totalizzante, definitiva, che annulla i confini tra sogno e realtà. Il finale, con l’inversione tra giorno e notte, rafforza questa dimensione sensuale e ambigua: in questo universo ribaltato, la coscienza è sovvertita, come accade nei momenti in cui il corpo parla più della mente, e il tempo perde la sua direzione. Irraggiamento è induzione è una poesia che vibra di desiderio e di tensione, un sogno lucido in cui l’eros si veste di stelle, galassie e parole incandescenti. Una notte cosmica che si fa carne. 666 lei apparve — Virginia — fatta di luce rossa e silenzio. Non erano più sulla Terra. Camminavano su sentieri bui, tra stelle tremanti e pianeti sospesi. Ophiuco, disse lei, mentre lo guardava con occhi che sembravano crepe nel cielo. E nel suo sguardo c’era il fuoco. Ogni parola che gli sussurrava accendeva qualcosa dentro. Ovunque. I corpi si cercavano come galassie in collisione, e ogni contatto era un’esplosione. Le sue mani lo guidavano, come comandi magnetici. I vulcani del desiderio — mai spenti — si risvegliavano in nuove Pompei. Il tempo si rovesciava. La notte brillava più del giorno, il giorno cedeva al buio. Lui non distingueva più sogno da realtà, ma non importava.C’era solo lei. Virginia. Il suo irraggiamento. La sua induzione. Mi è piaciuta tanto...ho voluto esagerare...abbi pazienza.Abbracci.

il 23/04/2025 alle 10:25

Magnifico sviluppo della mia poesia, la tua analisi e racconto in profondità, hai colto PERENNEMENTE ogni metafora che era permeata d’erotismo, Pompei compresa, lava e camera rossa, con affreschi erotici. Conserverò il tuo bel commento! Grazie Ninetta, un abbraccio… rosso!

il 23/04/2025 alle 12:02

Le Poesie Pubblicate Nell'Ultimo Mese

Nell’Immanenza Abrasivo
Pubblicata il 02/04/2025
Nell’Immanenza Abrasivo

vivo d’attimi evanescenti,
senza logica apparente
incollati o scollegati
al filo dei giorni smemorati,
come perle rosa o nere,
all’ombra della luce incerta
su cui arrampico i miei versi.

fluttuo nei vortici voraci
di un tempo onirico
come un ologramma
illuso d’esser vivo e creatore
di se stesso e dei mondi azzurri
dipinti sulle iridi nude,
dove s’annegano i sogni.

vado e vengo, giro in tondo,
ma torno subito, nell’anima di vetro
sarò qui di nuovo, fra un attimo.
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Le Poesie Meno Recenti

La storia
Pubblicata il 28/04/2013
C'è bisogno di meno boria
e più memoria.
d'altronde, c'è per questo
la storia.
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caro Pierfrancesco molte volte la storia la scrive chi vince ,un abbraccione

il 28/04/2013 alle 18:52

io rimando ad un commento scritto anche a guperaz....Clio, la musa della storia, è tutta infetta di menzogne, come una prostituta di sifilide....Arthur Schopenhauer

il 28/04/2013 alle 19:58