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Pubblicata il 25/02/2007
Un tocco, ha bussato invano, qui nella fronte
vedo, si e no le nocche a uncino picchiare
tra le rughe in onda, rumori d’eco in gola
a deglutire con pazienza il male. il mare
amaro di salsedini ingollate a gocce di sudore

Sorrisi di contorno ai baffi maculati rossi
cingono le guance a stento gonfie
quasi a voler smaltire l’insano dolore
Digrignano ancora i denti stretti in serre
sputando a pezzi miseri le annerite carie

E tu Maria che non ascolti nenie, taci
sordi pensieri scorrono le labbra mute
lasci pure che di carezze sfiorino i capelli
mani incuranti, le stesse nocche che qui
stanno a bussare nella fronte alta…alta

E stille di sangue a scorrere sul volto cera
laccato di fard e ciprie tamponate,capoc
le gote rosse ambrate creano gioiose rose
colte una per una e messe in vasi strani.
ma finalmente ridono alla vita, linfe

Ed io? Mi limito a pensare sul futuro
quale missione mi ha donato Dio.
La paziente attesa, o il giogo dell’amore?
sono qui fermo ad àncora e indugio la risposta
in dribbling tra palo e palo, fuori dagli stadi
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Lirica di grande sensibilità e di rilevante significato.
Indaga sui passi da fare e sul mistero dell'impegno personale nei confronti delle Marie che affrontano situazioni quotidiane difficili e di notevole disagio.
Qui le risposte si fanno attendere perchè meritano una riflessione profonda.
Complimenti di cuore, mati.

il 26/02/2007 alle 22:51

grazie Sera
tu sai sempre legger tra le righe
anche se spesso son righe di difficile
interpretazione
ma il facile per ora l'ho dimenticato
e attendo a ritrovarlo

il 26/02/2007 alle 22:58

hai trovato a quale delle Marie
appartiene
il sentimento composto di questa donna
che soffre al cospetto del dolore
e dell'amore?
e Lui che attende per dare quelle risposte che forse non darà mai

il 26/02/2007 alle 23:05