Tre auto scassate sostavano in panne
spannati restando sopra le strisce striate
coppiette spaiate spiavano coppie appaiate di
cani e le cagne cognate dei cani, mariti cognati
impegnati in monti di pegni con code salvate
da numeri bianchi stampati di blu colorati
in file dannate tra banchi di poste appestate
traditi da card ingoiate d’errori deformi, enormi
truffati, trassati, rubati, segnati e conformi
mi coglie il sospetto che aspetto ma invano
e guardo lontano un cartello scritto, da mano
sicura: si pagano, il massimo, cinque di polli
rileggo letture, sconcerto, non polli ma bolli
lo stesso rimango stordito col collo allungato
mi sento strozzato da destra e da manca
e il fiato più corto s’affretta e mi sfianca
l’attesa, ritorno alle panche scassate striate
con coppie spaiate spiate dal cane cognato
e panne spannate nei vetri puliti del bar…e auto
pulisce col panno sporcato dal grasso, blasfemo!
mi sento depresso, confesso: ma mica son scemo!