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Pubblicata il 26/06/2006
novembre 2005-






Forse è stato quel po’ di luce del tramonto
che ancora colava giù dalle foglie degli alberi
e poi si spandeva a chiazze tutto intorno
a far gioire i bambini in quella piazza.
Proprio quel giorno per niente adatto ai loro giochi.
Si trovavano proprio lì.
Quello che sanno fare i bambini è essere sempre fuori posto,
se non sapete guardare con i loro occhi.
……e poi una luce, violenta da oscurare il sole, gialla, rossa, e poi nera.
Immagino di essermi addormentato per pochi secondi,
è una cosa che mi capita.
Non è la stanchezza del corpo quella che mi lascia incosciente per ore.
E’ la stanchezza dell’anima.
All’anima basta un attimo per andare e tornare.

Sono andato a Tuzla, in Bosnia Erzegovina
Sono tornato in quell’assurdo e disumano gesto.

Nessuno poteva entrare nella scuola dei ragazzi,
neanche per portare una candela profumata.
C’erano donne con la testa coperta da fazzoletti fioriti
che parlavano con Loro: sottovoce,
talmente sottovoce che forse, invece di parlare, piangevano.
Vestivano i Ragazzi
Li vestivano con sacchi di plastica nera.
Riempivano i sacchi di plastica nera con i Ragazzi.
Uno per uno sono passati tra le braccia di tutta la città.
Quanta città stava in fila.
Passati di mano in mano come bagaglio di un esodo.
Pesanti come i grandi tesori da mettere in salvo.
C’era dell’avena selvatica che cresceva sui bordi della lastra di granito,
dove le incisioni dei loro nomi e le insegne delle loro religioni
avrebbero testimoniato il rifugio sicuro per ognuno di loro.
A quell’ora anche la civetta aveva una casa da quelle parti.
Tutu tutu miu tutu miu tutu miu.
Vuole la civetta, anche quelle vite?
E’ forse civetta la crudeltà, l’ingordigia e la cattiveria degli uomini?
Non è mai nero il cielo dell’universo, neppure quando non c’è la luna
o quando è viola turchino cupo o blù oltremare scuro,
Mai nero, ……. troppe sono le stelle.



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il cuore di è colmato di stelle, le ho raccolte a mazzi, le più belle...le ho posate di quei bambini sul cuore essi sono nelle mani grandi del Signore...che chi resta, potrà mai avere?
perchè si vive in un mondo tanto crudele?

il 26/06/2006 alle 17:21

Si entra nella città del dolore e il lutto segna il battito dei cuori.
Scene allucinanti si susseguono e si raccolgono eterni silenzi di bambini, prede innocenti di uomini senza dignità, nè scrupoli, nè sentimenti.
Su ogni nero vestito si posa una stella ad aggiungere luce al candore di quelle anime strappate alla terra dalla più cupa violenza.
Una pagina commovente per una storia davvero assurda.
Un caro pensiero, mati.

il 26/06/2006 alle 23:24