PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/05/2006
è nei tuoi ricci apollinei
che pesco parole così dense
da sentirne il profumo
in ogni angolo delle mie lenzuola

tu appeso ai miei lobi
ondeggi al mio passo
ma il mio cuore (lo sai)
il mio cuore lo strina il vento

eppure stondi la lama di ogni coltello
e con armi polimeriche
mi difendi dall'arcigno fauno
che mi scalcia nel petto

io con te, tu con me
in giorni secchi da sbriciolar le ossa
spargiamo zucchero e cenere
su sciami di cherubini

e ancora una volta ti guardo
con dita imbrattate d'azzurro
mentre le tue battono tasti
a esalare le aritmìe del cosmo

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sarei stato a sbirciare la tua penna come uno spettatore ad una partita di tennis. fai grande uso di analogie in generale, e in particolare mi ha colpito la chiusa. brava elena, un abbraccio franco

il 24/05/2006 alle 10:30

wubwubwub a te, mio symmachos!

il 24/05/2006 alle 10:38

Grazie Franco. Era una matita, in un vagone affollatissimo di metrò...

il 24/05/2006 alle 10:40

Questo è un inutile scupìo di dolore, quando basterebbero poche parole per far sì che l'aria s'addensi e ridivenga pelle.

Io sono qui.

il 24/05/2006 alle 14:25

Questa è una tua interpretazione e, visto che riguarda me, posso dirti che è del tutto erronea.
Poi fai tu... Non ho ancora il potere di donare la vista.

il 24/05/2006 alle 18:11

Questa è una tua interpretazione e, visto che riguarda me, posso dirti che è del tutto erronea.
Poi fai tu... Non ho ancora il potere di donare la vista.

il 24/05/2006 alle 18:11

allora avrei copiato i tuoi pensieri cancellando tutta la folla del metrò....

il 24/05/2006 alle 22:31

Spaziale!! Le metafore fioriscono ad ogni capoverso e sono profumatissime.
Un abbraccio
Cesarorso

il 25/05/2006 alle 07:42

Grazie Cesare!
E sì... l'intento è sinestetico...!

il 25/05/2006 alle 16:15

NON SO SE L'HO GIA' DETTO / VIVA MANUEL MICALETTO

il 18/10/2014 alle 10:46