PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 08/04/2006
Nella Taverna gli ubriachi
ne riferiscono:
genti simili a flutti infuriati.

Dialoghi sconnessi, ghigni impiccatori
per i domatori di diavoli.

Dalle dita incrociate
pendono rottami di cianfrusaglie,
pipe di gesso narrano
d'amore e crimini.

Dormivo io quando i venditori d'arachidi
spellavano l'anima del frutto?

Campi lunghi e mezzibusti
a propinare cento aneddoti
per agghindare la morte.
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Credo sia la prima poesia tua che leggo...bella e inquietante, un saluto, sol

il 09/04/2006 alle 09:00

mah... caro Lambert, tutto ce lo farebbe credere.
Questa mia è una "decantazione" all'uso sproporziale mediatico che la tv ma anche tutti i media hanno dato dell'immagine del piccolo Tommaso.
Il dolore è silenzio. Il dolore è riflessione. Se potenzialmente nasciamo tutti uguali c'è da rabbrividire. Voglio sperare in ultima analisi che chi ha ucciso sia stato partorito da un cordone ombelicale infetto. Null'altro. Ti ringrazio del commento Lambert, un abbraccio

Donatella

il 09/04/2006 alle 10:09

Allora doppiamente grazie Ladysole, davvero lusingata. Un abbraccio

Donatella

il 09/04/2006 alle 10:10

Ricca di metafore e di misteriose suggestioni, un abbraccio, mati

il 09/04/2006 alle 15:41

grazie mati, per la tua costanza e per l'affetto

Donatella

il 09/04/2006 alle 18:31