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Pubblicata il 27/12/2005



Tela di ragno fragile di brina
la trama di pensieri
sui rami dell’inverno
dove ad intermittenza
occhieggiano memorie
di sogni disattesi e assoluzioni
autoelargite.

Cade la neve e pesa sulle ciglia
mentre edifica in cuore
gotiche architetture di silenzio
giardini di cristallo ove s’impietra
umore di ferite
e fiato di sospiri.

Le mani tese al fuoco dell’attesa
più non sanno carezze ed in tremore
vanno tastando il vuoto

mentre sul suo cuscino
il gatto fa le fusa.














Dona Flor
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Molto bella!
Cucita, ... anzi ricamata, con sensibilità di cuore e maestria di mano!

il 28/12/2005 alle 12:40

Una attesa in questi versi costellata di immagini tratteggiate con abilità nella scarna forma, pochi forse nessun aggettivo a dipanare il tuo sentire articolato e profondo.
ri-complimenti
Zordoz

il 28/12/2005 alle 16:15

Un sentire profondo, scandito in un ritmo leggero, complimenti, mati

il 28/12/2005 alle 16:38