E muto rimango assorto nei miei sogni,
di viandante innamorato,
intento a percorrere luoghi che ci fecero felici,
parole che ci unirono,
gesti che ci sorrisero
e tragitti che le mie mani fecero sul tuo mondo
incatenate e attratte dalla pelle tua soffice e sottile.
Viaggi in paradisi già visitati
rispuntano ai miei stanchi occhi,
troppo vecchi e fragili per sopportare nuove lacrime.
Lacrime che ci fecero amanti in un passato senza tempo.
E quando stanco le mie membra reclameranno riposo,
le mie labbra sapranno far nascere un sorriso di tenerezza
al sol pensiero di un tuo eterno saluto
che sempre appagherà la consapevolezza
e alimenterà la gioia di averti avuto mia.