Spesso nuoto in quel vuoto
che mi circonda
quasi fosse ignota forma
della materia dell’anima,
è così che rimango immobile
dinanzi a uno specchio
nel cercare quella parte di me
che non traspare nel vetro,
È allora che in silenzio
chiudo gli occhi alla vita
e mi guardo dentro
fino a scavare
nel più profondo io
laddove il vuoto
si riempie di luci e ombre
chiamala anima, se vuoi
oppure idiosincrasia del tempo
che ruota, ma non si smuove
che respira, ma trattiene il fiato
e spesso vede ben più in là
di occhi aperti all’occasione.
spesso smetto di pensare
e lascio che il mio corpo
galleggi nel suo io,
annullo il respiro chiudendo
gli occhi, anche al battito
del cuore mio, tengo freno
e tutto attorno a me
rimane privo di senso,
se non in me, che trasudo
sapienza e costanza
dalla circostanza d’esser vivo...
© Saverio Chiti, 4 dicembre 2024