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Pubblicata il 06/11/2005
spiavo i tuoi sguardi
e mi vedevo inquieto
come gatto
davanti alla finestra
dei tuoi antichi rancori
una fanciulla con la palla
al gioco di luce
e frammenti di mani
che salutavano
dal finestrino del treno
quella tovaglia
annusata di cucina
e sapori di forno
col pane che scaldava
le labbra
e la lampadina
nervosa
che rischiarava
il soffitto
no no
non dire che non esisti più
rosa rossa di rosa
ho fermato due secoli
per averti
e aspettai la notte
prima del giorno
col ripetersi stanco
della malattia di morte
no no
ritorna dolce dolce fiore
dei miei perchè
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bèh devo dire che alcuni passi mi hanno portato alla memoria cose di bambina che io ero, belle musicalità, complimenti...marealto

il 07/11/2005 alle 13:39