Con lo sguardo
mi salutavi,
nelle fredde mattine di Marzo
all'entrata di scuola.
Lunga prigionia
aspettando,
di rivedere
i tuoi occhi castani.
E poi fuori,
i capelli al sole
del meriggio,
il vento muoveva le fronde
degli alberi sul fiume.
Lei,
era il fiore
dei giardini di Marzo,
baciavo insaziabile
le sue labbra,
carezzando
i biondi capelli,
godendo
della giovane carne.
Era il sole
di Marzo,
il Marzo che arriva
solo una volta
nella vita.
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