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Pubblicata il 19/04/2005
Ogni volta
che affogo
nel dolore
non imparo mai
a muovermi
dentro la pece
che calcifica
la mia accidia.

Solo un lume
riscalda
le radici buie
della mia anima.

Quasi non mi accorgo
del suo calore
tenue
mentre raccolgo
il mio sangue
in catini d'acqua
sporca.

Un piccolo fuoco
basta a scorgere
la cancrena
sul mio petto.

Nessuno
che mi sfili
un ago
per ricucire
i lembi
dei miei
giorni.

Così
le mie mani
s'immergono
fra le fiamme.

Il mio corpo
è una torcia
che scuote
la notte
di tutti
i tuoi silenzi.
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Bellissima anche se triste ma spero che con gli amici e tanta vita la gioia ritornerà ad illuminare i tuoi giorni

il 20/04/2005 alle 10:23