sogno prati verdi, dove gli animali amoreggiano intorno ad un fiume. mi ritrovo all'ombra di un cedro, disteso con te sul mio petto...il vento sussurra parole d'amore, ed io mi trasformo in Paride e tu nella divina Venere.....giubila Febo sul tuo carro dorato, le Pleiadi sono in movimento ed Ulisse è prossimo ad Itaca. Esulta giovenca, o mia sposa, o desiderata del mio cuore, il mio spirito è un cavallo che rampa, Marte è un legaccio sul braccio destro e Zeus è una corona di Ulivo; o te beata, che sei la figlia di Amore, spunti come le rose tra l’erbe del campo, la tua è la bellezza delle meraviglie. O Amore, accompagna le mie rime, sostieni il vento a poppa della mia barca in alto mare; sono un povero amante, un giovane di spirito, fai come per tempo facesti ai miei predecessori! Vieni a me Amore! Perché caccio la Cerva della foresta e bevo dal Ruscello nascosto nella sua valle? Gli dei mi sono propizi in questo viaggio, Prometeo prese il fuoco e lo diede all’umanità, ed ora invoco le sue gesta eroiche per riempire di fato il mio ardire d’amato. Ti amo o mia dolcissima fragranza dal nome Kristine, il tuo profumo è inebriante come il vino di rosa, la tua linfa è una spremuta di gelsomino, la tua voce è come l’incenso di mirra, lascia benessere in ogni cosa in cui posa lo sguardo. Che Amore sia con noi, e Eden germogli i suoi frutti in questa terra di Amore. Pensai: “mi lascerò andare!” e mi hai tenuto stretto tra le tue morbide braccia, il tuo corpo sembra seta le sue delizie mosto maturo. Mi hai dato un bacio, emblema di Amore; o fior mio, di rarità e bellezza è adorna l’anima tua: “sono per te come il Nilo che sfocia nel mar Rosso, ti adorno delle preziosità, faccio di te la Sposa, come Gesù fece con Maddalena, per Ordine di Suo figlio Apollo, nel campo di Venere conquisto la foresta di Artemide e meraviglio le bellezze di Atena. O dolcissima, ti riempio di ricchezze, la mia fortezza è laccata d’oro e poggia su basi di marmo, tutto quello che contiene è tuo, tuo è il mio regno, tua la chiave del mio cuore. La porpora di Tiro riveste l’edera che adorna le tue labbra, l’oro dono volentieri, le proprietà pure pur di Amore fedele. Febo, frena le sue tigri, esse sono ammaestrate da Amore, i leoni girano quieti nel campo dove risiede Apollo, loro sono le sue guardie quando Aurora giunge. L’amor scocca e colpisce la preda lasciandola in vita: “poi preda e cacciatore si scambiano, l’uno diventa l’altra e viceversa”. Niente esiste in natura che sia paragonabile ad Amore, che è guisa in fortezza di fronte al mare. Nettuno, signore delle profondità, comanda le schiere dei delfini e delle sirene, sua è la passione di Era perché vede con gli occhi di Cielo. O Paride, quale fu il destino che ti fece Pastore? Tu figlio di Zeus e nemico dell’Atrido Agamennon, superasti le avversità come il forte Pericle; amasti Elena, e per amore combattesti contro i prodi di Medusa. O Sirene di Rodi, invocate Ulisse, ma egli resistette godendo lo stesso dell’amor vostro. Circe trasformò i tuoi uomini in maiali, il Titano venne accecato dalla tua astuzia: “chi sei?” e tu risposi: “nessuno” quale altro uomo avrebbe potuto piegare l’Arco a Penelope? E te Andromeda che Perseo trasse dall’angustio scoglio. O dea, o mia gemella, o Luna di giorno, la tua luce è quella di Penelope, mentre amorosa aspetta fedele il suo prode lontano dalla patria. O Musa mi senti mentre scrivo della tua bellezza in ogni epoca, nobili in ogni civiltà: “eravamo faraoni, vivevamo nell’Olimpo” è proprio quando il principe di Persia cavalca la sera che la sua stella lo guida per il deserto. Romeo canta nel cortile e Giulietta gli manda baci alla Luna piena: “Amore, dolce virgulto di Lailà: “sei la quercia che ripara gli animali dal sole, più grande di Babilonia tocchi coi tuoi rami il cielo del mio giovane cuore.