mi venne Febo con l'alloro in testa,
cavacando una tigre a briglie sciolte
sorrideva...io in un pianto sconfinato
mi piegavo alle difficoltà della vita.
scese dal suo bianco destriero
e pose la corona sul mio capo.
mi dissi: "quale dono vuoi farmi?
o dio delle nove muse! non vedi
come a fatica mi reggo sulle gambe?
ma egli mi prese per il braccio e mi sollevò.
mentre mi sollevava mi diede la lira; la mia pelle
si laccò d'oro e le fatiche svanirono.
mi dissi: "che sia forse un malanno cagione di gloria?
poi mi indicò una terra con il sublime volto
e prese a raccontarmi di Andromeda e di Perseo,
padre della mia Persia. "vai" mi disse "York
non è meglio dell'Irlanda" ieri l'uomo
ti ha ferito, ed oggi Io ti risano; possessore
della mia lira non devi preoccuparti,
come feci al nipote di Alceo al quale diedi
forza, così farò con te dandoti riparo.
in amore ad Apollo che mi sostiene,
c.