PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 30/11/2004
Sei tu,
che sai sbizzarirti
fino a realizzarti
e rimani insoddisfatto
nell'intimo di esseri
affamati di pane.
Quando lontano
osservi la meta
e ti fai pieno di forza
sognando il traguardo,
sei sempre tu desiderio
che imponente
dimori il nostro essere.
Ma nella sofferenza
sai stuzzicare la speranza,
ai giovani amanti
sai travolgere gli animi
e con l'amore crei amore...
E' alla fine
di ogni cammino
che sfoglio le umili
pagine del tuo libro:
leggo e medito....
la versione esaudita
e insoddisfatta
dei miei limiti.

( Impressionata dalla poesia:"Il desiderio insoddisfatto" apparsa ieri su PH, mi sono permessa di aggiungere una nota:
nel desiderare, l'uomo trova la forza di vivere perché stimolato costantemente dalla speranza e dalla creatività...questa la chiamo arte di vivere.
L'eccesso del limite lo pongo dove risiede l'incoscienza....e lì, ogni forma di "desiderio" diventa morbosità e come tale non può più sostenerne il significato. )

marcella51
Genève,30/11/2004
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due analisi molto simili
(la tua e quella di albachiara)
e pur differenti nella identificazione del
soggetto stesso.

avete entrambe ragione su un punto:
il desiderio è la spinta per proseguire nella vita,
è lo scopo che ci permette di guardare al domani.
mantenendo sempre i sensi vigili, però
per non travisarne il finale.

ti abbraccio cara.
pat.

il 30/11/2004 alle 11:18

chi ha detto che i poli opposti si attraggono?..beh tutto gira sempre intorno alla ragione..:-)
Lunaa

il 30/11/2004 alle 11:30

"...Ma nella sofferenza/sai stuzzicare la speranza/...e con l'amore crei amore...". Colgo nell'armonia complessiva della tua poesia questo passaggio bellissimo in cui emerge con tutta la sua dinamica energia la dimensione dell'amore, quella che tutto muove, incanta...e giustamente "crea". Il "vero" desiderio, la passione sublime che sa alimentare la vita, nasce soltanto dalla disposizione a coltivare consapevolmente Amore.
Prezioso e umanissimo il contenuto anche dei versi conclusivi, cara Marcella.
Ti abbraccio caramente.
Massimo

il 30/11/2004 alle 11:38

A dire il vero, non direi molto simili, Pat.
Se un desiderio è stimolato da un sentimento negativo, non puo' piu' chiamarsi desiderio. Tutte le volte che noi manifestiamo un desiderio, e nella vita di ognuno sono infiniti, stimoliamo una dinamica che ci porta a sperare, che ci porta ad agire, a creare...è chiaro che molti di questi nostri desideri non vengono esauditi e questo, in parte, dovoto ai nostri limiti , in parte dovuto alla prevaricazione di altri..i quali mettono in azione ogni tipo di prevaricazione...e questa non puo' mettersi fra i desideri, almeno a mio modo di vedere, si pone nella patologica incoscienza dei malati di potere...
Non sono d'accordo definire "il desiderio insoddisfatto"...una regola che porta fatalmente alla rovina , distruzione, alterazione dell'essere.
Grazie per la tua visita,
un abbraccio
marcella

il 30/11/2004 alle 16:23

...se per ragione intendi la consapevolezza nella ricerca costante dei nostri limiti, sono d'accordo..
Grazie per la tua visita, ti sorrido...
marcella

il 30/11/2004 alle 16:38

Grazie,Massimo, per la bella sorpresa....
Mi onora la tua visita e la tua condivisione, a volte penso di essere fuori dai "ranghi"...ma nonostante ciò, non riesco ad impedirmi di esprimere il mio pensiero, sicuramente modesto, limitato ma sempre e comunque in buona fede.
Grazie ancora, Massimo !
un abbraccio e anche un bacio
marcella

il 30/11/2004 alle 16:45

infatti, la similitudine era nel far poesia per un soggetto comune ad entrambe: il desiderio.

poi la differenza sta in quello che tu affermi e in quello che afferma invece lei.
chi ti dice che un desiderio, se pur negativo, possa non chiamarsi più, desiderio?

pensa ad un malato terminale di cancro: il suo desiderio (e lo chiamo "veramente desiderio") è la morte.
tu come lo definiresti questo?
ciò che e' negativo per il suo famigliare vederlo invocare la morte, è invece un desiderio positivo per lui.

vedi che si possono chiamare entrambi desideri.
dipende da che parte viene invocato e da chi lo deve subire (il famigliare in questo caso...)

ciao marcella
bel discorso, eh?
potremmo raccontarcela per ore!
ti abbraccio
pat.

il 30/11/2004 alle 17:29

Il desiderio ed il suo appagamento ed in questa dicotomia ci stà tanto forse tutto. forse la forza ingnota per alcuni e ben conosciuta di altri che determina gesti pensieri sogni.
Sorgente univoca che si dipana a valle della vita
in riganoli palusibili o inconcepibili, libido primigenia che nel divenire vela e rivela dell'essere l'essenza.
Bello il tuo modo di affrontare l'argomento.
Ciao
Sergio

il 30/11/2004 alle 19:51

Non sta in cio' che tu descrivi il mio punto di non condivisione...
Certo che è un desiderio, anche volere la morte, ma si differenzia di molto , ma molto molto da ciò che definisce desiderio l'altra poesia. La patologia dell'anima ..sta nel fatto che non credo si possano chiamare desideri la mancanza di coscienza che ti fa compiere varie abberrazioni. Questo non lo chiamo desiderio insoddisfatto, la chiamo indecenza di un modo di agire e dipende tutta dalla coscienza che ti trovi.
Ognuno puo' desiderare la morte..e puo' rimanerne insoddisfatto proprio perché non sara' lui a decidere cio' che non ti è dato decidere..
Se poi ti togli la vita, si, hai soddisfatto un tuo desiderio...ma a questo punto , per me , diventa discutibile...e il discorso si farebbe molto lungo
ciao
marcella

il 30/11/2004 alle 20:54

Grazie Sergio per la tua visita e condivisione.
Un caro saluto
marcella

il 30/11/2004 alle 21:06

Premetto che il desiderare non è... magico. Occorre VOLERE!
Fatta una premessa di ordine arcanontologica... devo riconoscere la tua maestria nel gestire le parole e i versi, i pensieri. E racchiuderli in versi forti. Come te. Manco sul sito da tempo e ti leggo con vero piacere.
La strofa finale racchiude la fragilità di un essere consapevole della sua forza spersa e fuggita nel tempo. In verità essa riotrna in noi e sfronda e pota inutili rami, rafforzando la pianta.
E il volere cangia i desideri e i sogni in verità appaganti.
Come sempre ammaliatrice di parole...
Un bacione
Er

il 30/11/2004 alle 23:54

Che bella sorpresa Ernesto ! Grazie per la visita
e il tuo apprezzato commento. Certo, non basta desiderare , occorre volere. Ed è il "grado" del volere che ne determina la riuscita...
A volte però situazioni , circostanze, contesti e imponderabilità....possono superare il volere e il desiderio a questo punto rimane insoddisfatto....
Valutare ciò che avremmo potuto essere o/e fare ...e per molteplici motivi non ci siamo riusciti....ci porta a prendere coscienza dei nostri e degli altrui limiti. In questo contesto considero il desiderio fondamentale perché fonte di ricerca costante ...
Un abbraccio, un bacio e ancora grazie !
marcella

il 01/12/2004 alle 00:45