Vento ostile
lontano elevava
vortici ottusi.
Senza ori
le ore declinavano
ombre residuo
del miraggio incontrato
rotolando
lungo estri addossati
al dono del corpo.
Anche residui colori
osservavano passi
andanti lungo erte
notate guardando
le cime del monte
che vedeva dall'alto
il riflesso di acque
giacenti lontano
in pozze discese dal cielo.
Sostavo per osservare
ove sapevano amori
toccare le dita del cielo
in turbinio di sogni.
Vento ostile
chinava la testa
a raccogliere il soffio
sui corpi lasciati
a dormire in attesa
di leggiadrie future.