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Pubblicata il 30/07/2004
adesso mentre vedo il sole alto
sovrastare la terra umida di pioggia,
mi ricordai d’un viso fanciullesco
che innescò in me piacere. Pensavo…
prima mentre piovevan nel grigirore
le goccie, io mi parevo un scalator
che tra goccia e goccia, saliva sin su
dalle nuvole estreme, per ammirar
quel cielo che fa da letto alla mia
più bella stella. Quella stella ha vita
propria nel giorno come nella notte;
ed ’i dall’ermo d’una riva impetuosa,
mi cinsi d’amore per lasciarmi cadere…
tu dissi stella mia d’esserti gettata:
così… volli provar anch’io quell’emozione!
…Ed ecco: “scorse son le dita che t’hanno
scritto una semplice canzone, ispirata
dall’estro di un incantevole celeste
dopo la pioggia di un temporale estivo”.
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