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Pubblicata il 19/06/2004
Senza respiri
da un altrove
inseguendo le ombre
senza più ali
tormento che brucia
di un fuoco segreto
non c'è più vita ora
persi i tuoi occhi guerrieri
solo amaro vino
ad ammazzare la pena
ogni minuto
strapparmi a brandelli
e rodermi
il cuore
sul vetro dei sogni
ogni respiro
un pò più lontano
da te
con le ore
che mi limano i giorni
morta anima mia
nei gorghi
dei fiumi della vita
chi eri?
La gioia è passata
e così le notti di allodole
ricordi?
Solo il filo del destino
mi scivola sul cuore.
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Bellissima!

Forse faresti bene a ripubblicarla adesso.

Ale

il 30/12/2007 alle 21:16

Solo due interrogativi a fermare il flusso dei pensieri!
Una cascata di intensa emozione.
Brava come sempre, un abbraccio, mati.

il 30/12/2007 alle 23:33

no, le allodole fanno ancora male
grazie della riesumazione.

il 07/01/2008 alle 19:50

la tua lettura un regalo di natale :-)
un abbraccio a te.

il 07/01/2008 alle 19:52

Scrivo e penso, con maggiore intensità, che il dolore ha un senso e non è da classificare come evento infausto. Lungi da me la banalità dell'affermare che "ciò che non ti uccide ti fortifica", affermazioni similari le annoto come puro folklore. Intendo che la vita ha un respiro, per fortuna, molto ampio e non si ferma ad una notte, foss'anche quella delle allodole, tutto muta ed avrai altre notti cui trovare adeguati attributi atte a connotarle.
Nino

il 07/01/2008 alle 21:10

non sempre ti fortifica a volte ti uccide quasi, ti spegne, ti appiattisce, ti succhia, ti svuota, e lascia di te un fantasma.

il 08/02/2008 alle 14:20

I fantasmi non scrivono repliche, ergo sei viva.
Nino

il 31/03/2008 alle 18:16