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Utente eliminato
Pubblicata il 10/01/2002
Apre la portiera e scende
e nel mezzo della sera
risplende e si lancia
in un ballo senza frontiere...
ha messo la chitarra in un bicchiere,

ha lo stomaco pieno
di note e veleno
e propiziato da un cinghiale che sverna
si gira e s'accende una lanterna
dicendosi: "E' lei il sole di questa caverna..."
luna in sottana di lana e di pini
il giorno sembra senza confini,
si ride e si scherza
mentre la sera sterza
verso l'antro della notte del falco;

lui l'attende col fiato sospeso,
aveva un miliardo ma se l'è già speso
comprando una biro per potere
almeno una volta farle vedere che
lei arriva nei colori,
muta le membra d'un canto ed esprime
una notte che sembra un incanto di rime.

Oh merla che inciampi il corvo
tu sei strega Catalina,
cristalli e piume nei venti alleati d'inizio
e fra le nubi... l'indizio!
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Soave la musica di questa poesia che vuol dire mille cose (e, perchè no, nessuna). Diversi termini azzeccati, accoppiamenti felici di nomi e aggettivi e non solo, rime giuste nella ricetta giusta.
Mi piace molto.

il 10/01/2002 alle 22:52