PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 29/12/2003
Stasera
Ho voglia di piangere.
Non chiedetemi: perché?
Mi va e basta.
Non come un moccioso:
senza senso e scopo;
Né un catartico lacrimar vero al femminile:
Perlaceo inumidire il viso
Quando la sofferenza strizza le corde dell’animo
Per sentirsi sole, non amate
Come neanche le vecchie bambole, coccolate.
Né il pianto sacro d’una madre
O quello panico di un vile.
No.
Ho maschio desiderio di piangere e senza lacrime
Con urlo alla Luna su balcone gelato
Per lancinante ferita di cuore trafitto
Da me stesso!
Voglia infinita d’azzerare il tempo
Per sconvolgere eventi.
Follia umana
Arroccata nella mente
D’un innamorato
Rinchiuso in una fredda bara di silenzio e solitudine
D’assenza di Te.
Poi
Passata che sia la tracotanza del dolore,
Voglio irrorarmi tutto
D’amare stille mie
Che purifichino anche l’anima
Ed aspettare l’alba
Quando un tuo chimerico e secco bacio
Lanciatomi per accattivante invito
Prima d’una fuga d’amore e sognata
Mi dia soffio vitale
Facendo muovere il mio corpo di creta,
Avatar di un’anima
Persa nell’infinito e per te.
Orcio animato
Nella festa della Gran Cuccagna di questa mia vita
In sospensione d’amore tuo.
E rinascerò di nuovo
Amandoti piano
Non osando neanche proferire il tuo nome
Chiedendo solo
Che pronunci il mio
In atti d’eterno
Profumati di te.
Per riconoscermi, sai?
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caro Er, vorrei abbracciarti stretto ed aspettare l'alba con te sul tuo balcone gelato, poi ti sussurreri all'orecchio che il tuo è solo il dolore della Vita a cui ognuno di noi dà un' etichetta diversa . Mi ricorderò delle tue come consolazione alle mie la sera in cui sarò io ad avere voglia di piangere.
F.

il 29/12/2003 alle 23:26

E dopo un commento così, io cosa dovrei dire ancora?... Sempre bello il tuo stile, che "interpreta" bene gli stati d'animo che man mano esprime, che evolvono anche all'interno di una stessa lirica.
Salutoni
Eros

il 29/12/2003 alle 23:42

Grazie, cara Fullmoon! Si. Un giorno particolare con un desiderio particolare.
Ma la voglia di un bacio che mi dia (ridia) la vita mi spinge verso l'alba. E sarà un nuovo giorno... anche se qui piove...
Un bacio
Er

il 30/12/2003 alle 07:30

Grazie, caro Eros.
In fondo, a leggerla, non è una lirica triste, anche se parte da un momento afflittivo davvero intenso.
Un abbraccio
Er

il 30/12/2003 alle 07:31

Caro Ernesto.....leggendo questa splendida composizione che ci hai concesso di condividere mettendo a nudo la tua anima e ammettendo senza vergogna ce anche un uomo ha voglia e bisogno di piangere, mi hai fatto riflettere......il pianto lava via il dolore, serve, è qualcosa che ci rende più forti....io ne sento il bisogno spesso...mi sento libera dopo......
mi ha fatto ridere quando parli del piangere catartico delle donne...mannaggia:-)
un bacio
Mary

il 30/12/2003 alle 09:18

caro amico non mi ha fatto ne ridere ne piangere questa tua ma forse un pò di rabbia perchè io considero l'amore una cosa seria fatta di decisi0ni sacrifici riso e pianto ossia la vita comunque essa sia per cui:: il sogno è stupendo ma la realtà non è cosi e se vuoi conoscerti onestamente assumi le tue responsabilità alfinchè quel tuo amore a letto con te al mattino si alzi affinchè il riverbero di un raggio di sole illumini le rughe di tutti e due
e se ne avete voglia piangete insieme anche questo è meraviglioso bacio MG:)

il 30/12/2003 alle 17:56

E' una poesia splendida questa, scritta con grandissima tensione interiore, una sorta di bilancio metafisico di un anno che è passato. Complimenti e auguri per un felice e gioioso 2004.
Michele

il 30/12/2003 alle 19:14

Cara Maria grazie per la lettura e il commento che mi offre l'occasione di sfatare un mito molto maschile: l'inutile pianto delle donne... E' vero: la donna è portata facilmente alle lacrime (ed è la ragione per la quale soffre meno di infarto del miocardio rispetto all'uomo...); ma è anche vero che quando una donna piange sul serio, lo fa perchè mostra quella sensibilità di animo che la rende più vulnerabile rispetto all'uomo ma che la promuove a dono prezioso della natura.
Non il pianto isterico e accattivante, quindi, ma quello serio e silente che molte donne hanno, dando libero sfogo a un moto dell'anima.
Grazie ancora e un bacio
Er

il 30/12/2003 alle 20:20

Cara Tina ti ringrazio per le parole che mi scrivi. Cerco di essere spontaneo e non ricercato a rischio di mettere "a nudo" la mia anima. Ma mi interessa poco: la verità dell'essere è essenziale, costitutivo di ogni uomo che regalmente copre una anima in ascesa. Ben venga, quindi!
La lirica non è molto triste, pur se scaturita da un momento riflessivo molto doloroso. Ma oggi... è un altro giorno!
Un bacione caro
Er

il 30/12/2003 alle 20:24

Grazie e ben venuta/o ai miei commenti.
Mi lusinga molto quello che scrivi e rendi in modo solare il mio stato d'animo nel momento compositivo, ideativo ed estrinsecativo.
Ti sono davvero grato.
Un caro saluto
Er

il 30/12/2003 alle 20:27

Caro Michele, ti ringrazio per il commento e gli auguri che ti formulo in egual misura. Che possa il 2004 segnare l'avveramento dei sogni più belli e il fugare di ogni incubo.
Anche la mia poesia, per la verità, segna un bilancio e reca una recondita speranza...ultima a morire!
Un caro saluto
Er

il 30/12/2003 alle 20:28

Già...ma io dormo e sono solo...
Ergo: lasciate che i sogni vengano a me!
Un bacione e un sorriso da un uomo che, dopo il pianto, si è conosciuto meglio.
Er

il 30/12/2003 alle 20:46

E' servito, cara Chiara.
Un atto catartico prelude a un risveglio.
Un caro saluto e auguri anche a te
Er

il 30/12/2003 alle 22:18

Ovvio, mia cara...! So distinguere un "lapsus computeris", o errore di battitura..., da un orrore sintattico e/o grammaticale (che abbondano, ahimé!, nel sito...).
Ri bacio
Er

il 30/12/2003 alle 22:24

Ogni poesia nasce e vive per i più diversi motivi, le ragioni più impenetrabili della mente e dello spirito umano, cara Cesca!
Ed io esterno il mio sentire cercando solo di porgere il mio pensiero affinchè il lettore provi emozioni: quelle mie.
Le classifiche...lasciamole alle squadre di calcio.
Questa è un poco triste. Da "fine dell'anno".
Momento nel quale valuto, sopratutto, le occasioni perse, i mancati incontri.
Anche quello con la mia anima.
Un bacio
Er

il 31/12/2003 alle 10:22