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Pubblicata il 23/12/2001
Pugnali si conficcano nel mio addome,
soffocata dalle lacrime che il mio cuore piange,
non respiro, annego.
Uno spiraglio, ciò che chiedo,
un alito di vento,
la follia si è impossessata di me,
la mia mente,
schiacciata tra ragione e sentimento.
Ripudio il mondo, la realtà.
Creo universi dove perdermi,
dove urlare.
Assassina, io,
guardo il cielo, mi sono persa,
con la mente, mi libero in volo.
Il mio corpo, plana dalla rupe più alta,
mentre la mia anima,
finalmente libera dal suo guscio,
si adagia, ad osservare, al di sopra di tutto.
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Volevi raggiungere l'Infinito di Leopardi?
No, dai, scherzi a parte, la tua poesia mi piace, è carina.
Forse l'unica cosa che potrei dire è che il salto da un immagine all'altra è stato un po' eccessivo.
Ciao!
Simona (Soryan)

il 23/12/2001 alle 13:06
flo

Ciao Nadime,
Originale questa poesia sugli universi paralleli.
Vagamente ermetizzante, ma efficacemente incisiva.
Floriano

il 23/12/2001 alle 21:52

Ti ringrazio ^____^

il 23/12/2001 alle 22:42