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Pubblicata il 19/10/2003
C’era vento,
un dolce,
gelido anelito,
un’altalena ondeggiante
spiriti ribelli volteggiavano
tra sospiri
di zefiri ridenti
e noi
in un mondo troppo sobrio
arranchiamo per piccole gocce
di felicità
che purtroppo sono misere
per chi
avido come noi
aspira ad un sogno eterno.
Vuoti
i nostri sguardi,
aridi
i poveri gesti,
spariti
i sorrisi da labbra
paragonabili ad alta marea,
come flutti marini.
Noi,
qui,
sole comunque vive
preghiamo abbandonandoci
alla dannazione di sangue morente.
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"... arrancare per piccole gocce di felicità... "
Mio Dio, che vita ci tocca fare!!!
Un abbraccio,
Vitale

il 19/10/2003 alle 22:01

è dura è vero...ma bastano pikkole gocce x farci dimenticare il dolore....quanto siamo strani ciao ciao

il 20/10/2003 alle 14:37

Immagino, per questa tua poesia, una scenografia da " Apres le deluge "... due anime vaganti, in balia di tutto, oramai, ma dalle quali nasce la voglia di non darsi per vinte... molto bella, cara Elisa.
Un bacione a te.
Michele

il 20/10/2003 alle 18:12

+ che inkantata e + che meravigliata...dai sempre un ottimo scenario alle mie parole gracias...

il 20/10/2003 alle 23:26