Componimento classico a dipingere la nostra realtà peggiore (o forse no!) dei tempi antichi. Bravo!
Il testo riflette, con tono grave, sulla condizione presente dell’umanità, denunciando l’illusione che l’oscurità appartenga solo al passato. L’autore suggerisce che i veri “tempi oscuri” sono ora, segnati da dolore, smarrimento e una crisi profonda dell’anima collettiva. Lo stile arcaico amplifica la solennità e universalità del messaggio.Saluti.
Grazie Axel. Era un modo di scrivere che mi piaceva ai tempi del liceo, ma di quello che avevo scritto non mi è rimasto nulla. Qualche sera fa ci ho voluto riprovare, ma non avendo più quella confidenza di un tempo non credo di aver usato tutti termini corretti. Ho voluto descrivere uno stato attuale paragonandolo a quelli che vengono storicamente definiti "tempi oscuri" che non erano oscuri.
Grazie, Ninetta. I tempi peggiori della storia sono proprio adesso perché non c'era mai stata un addensamento del genere dove dobbiamo dare la colpa ad una globalizzazione frammentata. Ma meglio lasciar perdere discorsi politici e sociologici. Lo stile arcaico, come dicevo, è uno stile che usavo al Liceo e mi piaceva, ma a quei tempi giocavamo parlando in quel modo, ma anche in latino a volte "maccheronico". Scrivevo non solo versi del genere, ma anche storie ambientate nel medioevo, ma serviva un dizionario arcaico ed uno dei sinonimi ed etimologico per ricostruire la storia del termine. Ci voleva pazienza che non ho più e questa l'ho scritta nella nebbia della memoria. Ah scrivevo con un nomignolo che era "Nasaccio da Siena" e mi definivo il cugino ignorante di Dante. L'altro mio compagno di scemenze era "Braccobaldo da Arezzo". Questo stile porta ad usare gli acrostici (seconda e terza strofa) ed a nascondere i numeri in un verso (primo verso terza strofa MCM=1900). In realtà, i guari di questo pianeta iniziano a metà del 1800.
Bella iniziativa, Ginni! Mi è molto piaciuta! Un po' di ottimismo non guasta! Molto bella!