"Sei sicuro di non voler salire?"
Per loro sto guardando nel vuoto.
"Mi pare d'esser stato chiaro!"
Riecheggia il vento della persuasione.
"Pensavamo che tu...amante dell'arte..."
Leggero il nervosismo m'assale.
"E quella sarebbe arte?
Andateci voi su quel groviglio,
su quell'intreccio di freddo acciaio,
come tanti spermatozoi impazziti
che si rincorrono a perdifiato,
nei canali di un simbolo fallico,
cercando un'inesistente via d'uscita."
Il mio sguardo fissa un punto,
oltre i getti d'acqua.
"Su andate amici miei!
Partecipate all'orgasmo collettivo,
io vi aspetto al Trocadero."

Accarezzo la scultura
un caldo tepore mi veicola nelle vene
come solo il legno sa infondere.
Adrenalina penetrante,
mentre osservo le sue mani
le sue dita affusolate
abili modellatrici in creazione.
Scalpella, abrade e sfiora
in cerca di imperfezioni
trasmesse al suo tatto.
Aumenta la fibrillazione sanguigna
e la legge di gravità è sconfitta
e ciò m'imbarazza,
mi fa arrossire.
M'infilo una mano in tasca
cercando di frenare,
nascondere o bloccare
la crescente indecenza.
Contemplo l'abilità,
quasi sensuale,
di quella giovane donna
che sorridendo mi porge
un nuovo busto intagliato.

"Non sai il panorama che ti sei perso.
Hai comprato un souvenir?
Carino!
Meglio di quello sgorbio che l'ha fatto."
Guardo desolato quel fetente.
"Ma le hai visto le mani?
Bastano quelle a renderla bellissima."
Aspiro l'odore del legno
ritrovando il buon umore.
"Voi non potrete mai provare una cosa simile."
"Cioè?"
"Un'erezione artistica!"



Saby 1993
Il souvenir mi viene rubato nel ritorno con l'Intercity.
Ma il ricordo non potrà mai essermi sottratto.