PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 14/12/2001
Alzo il calice in funzione
di quell'ateo operato
ch'è nell'esser in creazione
di uno scritto disperato.

Lascio inciso nella mente
ciò ch'è nausea per mortali
e non me ne frega niente
se quei versi son bestiali.

Scrivo invece sopra il bianco
ciò ch'è reale nella vita
ciò che non mi rende stanco
nel giocar questa partita.

Rendo al cielo ed alla terra
le visioni a me più care
rendo al buio ed alla guerra
una poesia delle più amare.

Alzo, Lascio, Scrivo, Rendo,
ma a nessuno può importare
se chi scrive sta morendo
o se scrive per campare.

Brinda dunque a questo canto
con il vino e non col pianto!!!

Michele "Veleno"
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