e tu eri distesa
bocconi sull’erba
brucata
ingiallita bruciata
da raggi di sole
a tratti nascosti
o appena adombrati
da fronde pudiche
da foglie impazzite
per sovvertire il tempo
delle ingrate cadute
sudavo di dentro e tremavo
e gioivo al contatto anelato
e lasciavo tracce di me
nel calice del bucaneve
appena dischiuso e stremato.
***** nms “”23
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