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Pubblicata il 27/11/2022
Mi trovo immerso
in un’attesa infinita
l'astruso vociferare
dentro questo alveare
né troppo grande
né troppo piccolo
mi rende nervoso
facilmente irritabile
nessuno dei presenti
a quanto sembra
È in cerca di una tregua
prendo il mio tempo
guardandomi intorno
e poi guardando
la mia dolce compagna
che nicchia e sorride
per quell’imbarazzante attesa
lei è bella
sorride sempre
mi chiedo dove trovi
tutta quella forza
per rimanere in piedi
passano minuti
come tante gocce d’acqua
da un rubinetto che perde
la sua sostanza nel limbo
di un irreversibile destino
vorrei comunicare
la mia disapprovazione
al titolare
ai camerieri
a chiunque riesca a intravedere
uno stato d’animo depresso
ma nessuno si ferma
nessuno ascolta
nessuno si accorge
di quanto tempo ormai
È andato perso
volevamo cenare
ma ora non ha più alcun senso
fa freddo
c’è troppo rumore
una ragazza guarda il vuoto
con una certa insistenza
mi sento così pesante
una montagna che si erge
nella confusione
di un mondo intollerabile
ma il problema sono io
ormai ho perso la pazienza
prendo la mano
della mia compagna
lei mi guarda
capisce e mi accompagna
verso la porta
anche questa volta
dovrà essere una mia scelta
uscire per non tornare
dentro quell'alveare.
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