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Pubblicata il 14/09/2022
Urla il chiassoso silenzio
dentro me, che silente sto
in riflessione su ricordi
che debordano dall'orlo dell’anima,
mentre nell’abbacio del memore vissuto,
tutto appare vivido clamore
come lo fu quella quiete di noi
dopo una tempesta d'amore,
mai carezza fu desiderata
quanto il dolce cullare
della tua mano sui fianchi miei.

fragoroso è questo sobrio silenzio
di noi, nulla è poi cambiato
sebbene tutto questo mutare
ne vizi i contenuti,
alla mercé del sereno ricordo
distillo leggerezza e consistenza
mestando nel mortaio della vita
buona parte di me...

straborda or la quiete
alle prime luci dell'alba,
vistoso è il mio cammino
sull’acciottolato del tempo
dove anche il minimo rumore
è dettato dall’oblio di una voce
che rievoca la fatalità del destino...

© Saverio Chiti, 13 settembre 2022
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...è un bello ossimoro...

il 14/09/2022 alle 18:56