Vedersi
come in un sacro dipinto.
un corpo in assenza di rigidità
e testa reclinata.
il disincanto prosciuga, in un attimo,
laboriose riserve accumulate.
e scomposti ci si ritrova,
da qualche parte,
senza nerbo.
eppure sostiene lo stolto,
che abbandono è debolezza.
quanta forza ci vuole, invece,
ad accettare di restar quieti
in balìa del nulla.
ostinandosi a voler vedere,
attraverso occhi spenti e languidi,
la prospettiva di un domani.