Folate di vento secco,
muovono ormai
solo sterpaglie.
sollevando eteree nubi polverose,
da terra riarsa.
il sole pare non essere più amico,
anzi è divenuto autoritario.
e il suo potere
è ora tirannico.
su muri di pietra,
osservo con angoscia
tracce di sfinimento,
come segno di resa,
persino in piante di cappero.
solitamente
di stoica resistenza
all'arsura.
si palesa davanti a me,
tutta la desolazione
di una siccità implacabile.
a cui si aggiunge
il tormento del paragone
con quella che avanza,
senza tregua,
dentro le anime.
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