Volgarmente tratta da: "O Capitano, mio Capitano" di Walt Whitman

Dove sono capitato! O Capitano! Mio Capitano!
Il nostro viaggio di merda è terminato,
la nave ha girato a casso di cane,
non abbiamo trasportato un casso,

busone castellammarese,
sei così scemo
che da Genova a Trieste c'è voluto un mese,
hai preso la nave invece del treno!

O Capitano! Mio Capitano!
ogni tre ore l'ancora a mare ordini di gettare,
per fermarti a piallo in pubblico nel deretano,
e manco vai prima a cacare,
su due marinai ne hai scelto uno nigeriano!

Vicino è il porto,
odo le puttane, esulta un magnaccia solo,
te ne resti a bordo con la scusa dello scolo,
ci guardi attraccare dal boccaporto,
non vieni con noi al bordello,
mai ti si drizza il c***o morto
se non senti fra le chiappe l'altrui pisello!

Ma o culo! Culattone! Culo!
o gocce rosse e marroni di sangue,
la sul ponte smerdato dal mio Capitano,
caduto, gelido, morto, fra le cosce l'uccello langue.

O Capitano! Mio Capitano!
alzalo, odi le puttane,
alzalo- issa 'sta c***o di bandiera-
coi tuoi soldi i marinai trombano le mondane,
per te Viagra e Cialis impacchettati coi nastri,
per te le coste affollate di mignottone,
te invoca la massa di froci coi cazzi mostri,
a te volgono i volti dei trans e delle zoccolone.

Ecco Capitano! Fottuto Padrino!
Questa carrucola sotto il tuo pisellino!
E' solo un sogno che sul ponte
t'inculasti il Nostromo a Ponente!

Non risponde il mio Capitano,
le sue labbra ciucciano cazzi di cioccolata,
non sente il Padrino il manrovescio della mia mano,
non ha la forza di trattenere un'altra cacata.

La nave è ancora all'ancora,
il suo viaggio è stato tutta una stronzata,
la nave fetusa è tornata dal viaggio,
solo merda a destinazione è arrivata,
e io l'intera paga chissà come
me la so già sputtanata!

Esultate, toste, e scopate, puttane!
mentre io con funebre passo
percorro il ponte dove russa il mio Capitano,
e gli calpesto cassero e casso.

Vaffanciulo, o mio Capitano!!!