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Pubblicata il 05/11/2021
Sono natura
scavata nella nebbia
pensata come roccia che respira
nella gola di anonimi entusiasmi
dal lento ritmo di melodie
figurato come il passo che sciaborda
nelle cripte della ragione.
natura dispersa tra corpi graffiati
dall’ordinaria manualità che infetta
quando l’artigianale purezza
adorna milioni di cuori
senza memoria.
dai balconi rilucenti
cade un’immagine di credente
mentre il mondo si riposa
sospeso in un segreto.
nessuno ascolta quello che dici.

resta ignoto quel prodigio,
scuote il mio petto
e vedo la vita grande e sconfinata,
ma un urlo rauco sorvola la prigione.
un acre odore detta i tempi della condanna
mentre Cielo e Inferno celebrano le nozze
liberando un mostro che non conosco.
questa strana armonia si perde
nell’ombra di un viso stanco,
consola le notti
e umilia la mia triste dolcezza
mentre l’amore dilaga nelle case.
così nascondo in un sorriso
l’angelo che geme.
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Adoro quella tua triste dolcezza.

il 05/03/2022 alle 17:05