PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 26/10/2021
Il dolore, quel dolore, è una candida canzone di froci innamorati.
e la luna
si specchia per noi, incapaci di essere, di consistere sulle foglie
grasse d'oscurità.
con il mio passeggino
di innocenze puerili,
di rappresaglia adolescenziale,
fra i cartoni di un pernottamento agitato,
ripercorro la libertà che mi rese un giorno giovane, sigillo di solare gioventù.
e la notte ha fretta di festeggiare perché ogni notte è il suo anniversario.
mentre  invecchio, sconsacrato  pellegrino  senza casa, un finocchio
alcolizzato, inadempiente, impaurito,
quante disillusioni miagolono sul tetto  della chiesa, fra le piume di angeli inerti.

ed è  controproducente la mia presenza
per la maturità del selciato, con la sua
graduatoria stampata nel cemento.
ma tutti alla fine ci cementiamo.
e nel cemento un barbone vale quanto il dirigente di un giornale.
un poveretto inconsapevole del proprio cuore immerso nella birra da 8 gradi gesticola
con la propria sessualità appallottolata nelle tasche fra le chiavi della natura.
la natura è insonne.
nel sonno  le lettere  resistono come cetrioli sotto aceto all'ossigeno caustico di questo lunedì travestito da domenica.
lo so, l' intercalare degli ubriaconi è peggio del grugnire dei maiali.
lo so, i barboni ubriaconi devono portare apatiche museruole per farsi accarezzare dell'asfalto.
ma fra la folla, fra la materia inopportuna dell'orizzonte, un amato, un uomo come me, ha il suo marsupio lussuoso, che è una sciocchezza per voi, voi principianti della gentilezza, ma il suo coso, turgido e puntiglioso, basta per quattro ( il preservativo lo dona la caritas)
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...Ma guarda chi si rivede...sei convinto che siamo andati tutti a cagare ?...

il 26/10/2021 alle 18:34

Certamente

il 26/10/2021 alle 18:48

Che dire... mi piace.

il 26/10/2021 alle 19:09

Molto sentita, complimenti.

il 26/10/2021 alle 19:37

Grazie di cuore

il 26/10/2021 alle 21:02

Tu credi davvero che essere schietti equivale a dire fro*** e tante altre belle paroline credendoti figo rispetto agli altri e questi altri due coglioni che ti fanno i complimenti, ma questo è scrivere?

il 26/10/2021 alle 23:24

Orazio, intanto tu hai offeso due persone chiamandole "coglioni"...e io son d'accordo sia con Gabry che con Dani.

il 27/10/2021 alle 07:44

Un doloroso spaccato, crudo e straziante, sull'identità e sulla santità dell'emarginazione. Oraz: qui se c'è uno con le caratteristiche che attribuisci a "questi altri due" mi dispiace, ma sei tu.

il 27/10/2021 alle 08:38

ORAZIO... cojone ce sarai! MOSTRA I TUOI, SEMPRE CHE LI ABBIA! e direi proprio di no dato che ti limiti a rompere il cazzo solo commentando. Metti qualche tuo testo e poi vediamo se sai scrivere altro... che non siano tutte le stronzate che scrivi CON QUESTO NICK E ALTRI, CREATI APPOSITAMENTE PER ROMPERE LE PALLE! vai a cagare e spero che sia diarrea col fischio!!! IMBECILLE... è dir poco! MI FAI PENA

il 27/10/2021 alle 14:25

Gabry ma stai zitto femminuccia che non sei altro, commentate uno che dice solo schifezze e per di più ha la merda sui coglioni. Ecco il motivo per cui la gente come questo Vale continua a scrivere.

il 27/10/2021 alle 18:43

Mah anch'io ho criticato, discusso con voi, fa parte del gioco, però...non credo di meritare tutta quell'astio... Grazie a chi ha visto nei miei versi un urgenza di amore

il 27/10/2021 alle 20:17

Però posterò più scritti tanto per infastidire i vari Orazi

il 27/10/2021 alle 20:20

"io ricordo a quel signore che la poesia è anche sociale, il sociale, il far fronte e scegliere il fronte e la parte da dove stare, non solo melanconiche sdolcinate malinconie che io stesso e di cui il sottoscritto abbonda nei propri versi...ma so anche impugnare il brando e salito sul vecchio ronzino tiro ai mulini a vento contro ogni sporco caritatevole interesse...tutti devono sapere che la nostra realtà è squallida nelle periferie che ho bazzicato a roma, centocelle tiburtino pietralata, e dio santo quanto c'era di merda e puzzo, e qul tizio di cui sopra si scandalizza se anche una pagina di poesia emana tale fetore, ma è semplicemente qui il suo marchiano errore, tenere il poeta nel limbo o nell'olimpo, in una camera asettica, cavolo, per me la poesia è uno spaccato con l'accetta a taglio profondo della realtà di nuovi poveri, di uomini che si amano, di donne libere dal medioevo talebano, la poesiaaaaaaaaaaa è vitaaaaaaaaaaaaa" ... PUERLONGAEVUS, sono dalla tua; HAI PERFETTAMENTE RAGIONE. io poi so' de roma e de periferia pure... quindi!

il 27/10/2021 alle 22:37

È sempre un piacere leggerti qualunque cosa passi per quella testolina…

il 28/10/2021 alle 18:35