PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/09/2021
Qualche sera fa, al circolo di simpatici squinternati che frequento, ci si è posta una seria e decisiva domanda:

• “Quale sarà la parola del nostro dialetto basso piemontese/ligure che risulta meno comprensibile a chi non è di queste terre?”
• Dopo dotte (ma sempre esilaranti) dissertazioni si è trovato l’accordo.

• La parola è: “Tichitlu”.

• Lascio il tempo, a che ne avesse da perdere, di cercare una possibile traduzione. Poi mi rifaccio vivo.
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A me risulta; la forza trainante dei buoi , forse sbaglio ciao

il 20/09/2021 alle 14:24

ECCOLO QUA

il 20/09/2021 alle 14:43

Tichitlu Gabry! Bravissimo. Allora non dobbiamo vivere tanto distanti. Mi dispiace per Toni, ma gabry ha tradotto alla grande.

il 20/09/2021 alle 14:57

EHEHEH... ho dato il sangue x saperlo! e cmq grazie a te; per me internet è una fonte inesauribile per soddisfare tt le curiosità. Mi piace leggere e girare in rete. ciao :)

il 20/09/2021 alle 15:30

Potenza della rete...

il 20/09/2021 alle 17:09

Mi ha interessato! Ciao Eriot! Bravo Gabry

il 20/09/2021 alle 20:58

Gen: Se domani vedo il mio amico Tinto glielo chiedo... Sir, Ciao.

il 20/09/2021 alle 22:43

Azz... Tinto è in Calabria... ma ho fatto ricerche: in sciàbaca c'entra il mare? Comunque in ogni dialetto ci sono parole assolutamente incomprensibili per chi non è di una certa zona. A Genova il comodino è il "grindun" il fazzoletto è il "mandillu" . Nel paese dove vivo l'espressione "ieri sera" suona "saia saia"... In lombardo il bicchiere da osteria suona "pekar", l'oca è la "beula". E ogni parola ha una sua origine antica che è meraviglioso ripercorrere, quando si può. La progressiva sparizione dei dialetti è sicuramente una sciagura culturale.

il 21/09/2021 alle 12:51