Ti ho scritto, sai, la mia lettera di eterno addio.
ho composto frasi sensate,
come fossero tessere del domino.
pensate attentamente e attentamente soppesate.
però, quando le rileggo,
asciutte sembrano, come la terra torturata
dal sole di luglio.
ma non importa.
che importa?
non ha importanza.
tanto quello che dovevo dirti te l'ho detto.
coi rumori in strada che coprivano le pause
di ineducati piaceri.
te l'ho detto e ripetuto
tra baci salivanti e desideri.
ti ho scritto, sai,
la mia lettera démodé di eterno addio.
ma non intendo comprare francobolli per spedirla.
e la mia lingua si è barricata in casa.
non sopporta l'idea di leccarla.