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Utente eliminato
Pubblicata il 17/03/2021
Dell'incanto fatato
del Santo Natale
sol rammento, fanciullino,

il Mondo oltre il tramonto
dei colori vividi e fiabeschi brillare
d'un film in Technicolor,

dolcissime quanto solenni
d'un teutonico canto di donna
le parole,

un piccolo consunto Presepe,
nello scuro legno
con immutabile maestria
chissà quando,
chissà dove, intagliato,
che nelle mani ora vorrei.

Col tempo sempre più amara
divenne la Festa
nella ricca Casa della Discordia,

tantoché, appena ventenne,
ben ne ricordo una mattina,
nella quale,
assetato di gioia e allegre voci,
senza senso al campetto di pallone
solitario mi recai,
rispecchiandomi colà
nel mio stesso, desolato
paesaggio interiore.
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