Hai espresso bene la tua idea, cui concordo molto poco, ma che ovviamente rispetto. In particolare non capisco come ci si possa riferire a Platone quando si parla, oggi, di conoscenza. E' indubbio che lui abbia scritto cose acute per la sua epoca, non certo per la nostra. Sarebbe un po' come contestare il rover su Marte o l'informatica perché non sono state previste da Aristotele. E poi sono secoli che i filosofi non fanno più "conoscenza" semmai disquisiscono sulle forme di questa. E spesso a capocchia, con notevoli eccezioni come il Popper o Russel.
Non mi convince il fatto che l'anima sia uguale a conoscenza, noi umani non possiamo essere assimilati ad un elaboratore dati.
Per quanto ricordo mi pare che Socrate abbia dato una risposta soddisfacente alla questione. Ciao.
@Eriot Il trio che io chiamo S.P.A. (Socrate, Platone, Aristotele) ha posto le basi della conoscenza e dell'etica, valide in eterno: essere, non essere, bene, male e così via. Nello specifico, ho preso come riferimento Platone per l'esempio della caverna. Ti ringrazio del commento e ti saluto.
@vincent corbo non ho scritto anima=conoscenza. Forse lo è in parte ma, anche io, non ne sono convinto. Ti saluto.