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Pubblicata il 21/12/2020
Bradi noi e si, sfrontati
di neve forte
e tempeste in gaudio
morte acerbi
e di sorrisi arguti
o a volte ghigni;
e miti, ovvero indomiti alle spade
od irruenti ovvero spenti
dai troppi mantelli altrui.

nudo mi conoscerai
madre ultima
con il respiro unto d'amore
dopo l'erba inerme
nel mentre delle ceneri
e le cere.

ci porteremo il profumo dei prati
per dire amen,
una spina d'acacia
per il bacio audace,
un pò dei nostri occhi ciechi
per desiderare l'azzurro.

e poi restare all'oltre,
un grazie indomito negli occhi:
due lame avverse al nulla.
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Che bella, struggente e riflessiva composizione. Bravissimo Cantico. Complimenti.

il 08/02/2021 alle 07:52