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Pubblicata il 16/12/2020
È tempo di alzarsi in piedi
di far misurare la statuaria mole
in tutta l'imponenza della postura...
È arrivato il momento di gridare al cielo
lo schifo di questa lordura
che davanti a me si mostra
come a biasimare il passo altrui...
È tempo di girare le spalle all’io di me
poiché anch'esso si è dimostrato
poca cosa nei confronti della retta via.
È buio e sozzo il confine che si trasfigura
nel morire del sole, come fosse cosa ormai certa
acclarata ultima ratio di un’esistenza
persa nei riverberi di una ragione.
non più uomo di fede o di emozione
non più anima infranta alla devozione
non più buonismo di bassa lega
ma certezza di un io di me
che scrive e parla ben sopra le mura
di un castello in aria, dove ogni respiro
si nutre di dogma e fede.
all’io di me, niente più ora chiedo
e alzando la mano a pugno
chinando leggermente il capo
al vento il mio urlo cedo
libertÀ...
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Bellissimo e onesto testo ,un saluto

il 16/12/2020 alle 11:29

Amara e cupa... Una carezza per sollevare la sofferenza

il 16/12/2020 alle 13:24