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Pubblicata il 24/10/2020
L' aria umida della notte
entra nelle ossa, cala
un leggero strato di bruma sul mare
che impedisce una limpida visuale,
sembra fumo partorito dall' acqua,
vapore acqueo che s' alza
verso il cielo diafano e misterioso,
che asconde inquieti fantasmi
alla ricerca del loro veliero
perso fra le pieghe del tempo,
alla ricerca della loro sfuggente
itaca e della disperata Penelope.

Fra gli scogli e il vento
s' intrufola una vela dispersa
nella notte, cerca freneticamente
la luce di un faro che gli indichi
la direzione per approdare
in un porto sicuro
al riparo da mani in cerca
di un appiglio per trascinarla
nei loro infimi abissi,
alla ricerca del nitor di una stella
per orientarsi e non cadere
nell' oblio di un incubo che tracima
fiumi di timore nella mente,
di un incubo che scioglie i ghiacciai
e alza i mari e gli oceani
ricoprendo le terre emerse.

Intanto nel mio giardino
vagano indisturbati i fantasmi
della notte in cerca
del chiaror argenteo della Luna,
piangono gli alberi foglie d' Autunno,
oramai rinsecchite, si spogliano
nel gelo per rivestirsi di Primavera.
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