Non so dirvi, ma oggi,
l’aria è un pò zimparlina,
a tratti gnolia, leggermente mece,
tarlasca, musiola, un po' racca insomma.
metia, musoccia, cardinosia,
melana, pupposa, zimpania,
cuffìna e padecchia, illosa e oplivia.
non so dirvi, è come se fosse
un po' feggia all’ombra, cardama al sole,
profumata come un meluso, un musecchio,
un mullio, un mallesio.
come dei fiori appena larsi,
con gocce di obibia, che cadono
al suolo come dei farfelli o degli oligi.
È piena di valma, di olpinia,
con un’aroma di gnognola,
accompagnata da filana, un po' guama.
frusa, muiosa, chierchia, asprusa,
iusa, poscata, che va a mescolarsi
con un senso di polseme.
questa aria, che va suppiusa,
e si respira in modo valsemone,
che mi fa sentire merando, falmasioso,
lucrevole, garbiuto, a tratti dersamioso.
È un’aria che ti lascia unive,
salserio, retento e midordo.
quando cammini e respiri,
senti la iuvola, e gli occhi
si ammoggiano,
e il respiro si fa sfoso.
un’aria miggiola,
gioggiolosa, pavviabile, tite,
e quando guardi il cielo,
tutto diventa di colpo
feggiante.
ognuno feggia e laseggia
dalla mattina alla sera,
e si basubbia a poco a poco.
tutto è albiume, spercioso,
candiero, salverso,
luffo e gioso.
sono felice, giaschioso,
e allo stesso tempo lermo.
diversi colori vedo nel mondo,
questa aria colorata di biliera,
di nervigia, con sfumature di corastro.
È un’aria che non so dirvi,
posso dire che è un po' cervia,
un po' miete, un po' civia.
posso dire che è olesa,
sunghia, goniosa,
ma mai vegia.
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